Ghemon

Intervista Ghemon

null
E’ un cantautore e un rapper, fa parte di vari collettivi e crew di artisti indipendenti e ha reso il suo percorso musicale mai banale e scontato. Ce lo dimostra con questo disco, ORCHIdee, che già nel titolo “a matrioska” riunisce più significati.

Ciao, come stai e dove ti trovi?

Ciao! Sto molto bene e mi trovo a Milano. Al momento sono impegnato con le prove per il tour del mio nuovo disco "ORCHIdee", che è uscito il 27 maggio.

Parlaci del tuo nuovo album ORCHIdee, come lo descriveresti?

E' un disco a cavallo tra tanti mondi: rap, jazz, soul, cantautorato italiano, interamente suonato da alcuni tra i migliori musicisti in circolazione, cantato e rappato da me.

Ci racconti il significato del titolo?

Il termine "orchidee" ha tanti possibili significati e scomposizioni: si parte dalla pianta di orchidee, appunto, per passare ai giochi di parole "orchi" e "dee", o "orchi" e "idee". Mi piaceva molto l'idea di un titolo a "matrioska", che ne nascondesse altri dentro di se. Riflette a pieno la musica di questo disco: tanti mondi riuniti in un solo contenitore.

In questo disco non ci sono featuring, che per un rapper sono quasi un must, come mai questa scelta?

E' stata la cosa più spontanea e semplice da fare. Mi piace dare la mia impronta non solo alla musica, ma anche alle idee che porto alla gente. Volevo esprimere la mia visione delle cose in maniera chiara, non volevo che qualcun altro lo facesse al posto mio.

Il cambio di rotta in questo lavoro è molto evidente, qual è stato il percorso che ti ha portato a questo risultato?

Il cibo di cui un artista si alimenta, spesso, è l'arte stessa. In tanti anni, i miei ascolti hanno spaziato, ho assorbito e assimilato molta musica diversa, di ogni parte del mondo. In questo disco, sono riuscito a tirare fuori la mia ricetta, dopo aver mescolato tutti gli ingredienti raccolti nel tempo. E' la cosa di cui sono maggiormente contento.

Quale musica stai ascoltando in questo periodo?

In questo periodo sto ascoltando Prince. Nient'altro!

Cosa ne pensi del panorama musicale italiano attuale?

C'è molto fermento e c'è una bella affermazione del "nuovo" cantautorato italiano, oltre a quella del rap che è sotto gli occhi di tutti. Positivo, direi!

Cosa consigli ai giovani musicisti che vogliono intraprendere questa carriera?

Di essere spontanei ma disciplinati. Investire il proprio tempo per migliorarsi costantemente e non sentirsi mai "arrivati".

Parlaci del tuo percorso, come ti sei avvicinato alla musica?

Mio padre è un grande appassionato di musica leggera italiana e mi ha sempre fatto ascoltare di tutto.
Gli artisti stranieri, invece, che ricordo sempre uscire dallo stereo di casa mia da bambino, erano Phil Collins e Michael Jackson. Dopo qualche anno, ho conosciuto per caso l'hip hop e ho poi sviluppato, grazie ad esso, una cultura musicale personale.

Ti ricordi il primo album che hai acquistato?

La cassetta di "Dangerous" di Michael Jackson

Puoi consigliare ai nostri clienti gli album di qualche giovane artista?

Per il rap italiano suggerisco i dischi di Mecna, Johnny Marsiglia & Big Joe, Egreen. Per gli altri generi, senza dubbio Wena, i Calibro 35 e i Selton.

Quali sono i tuoi progetti per il resto del 2014?

Suonare il più possibile con la mia nuova band. Il live sarà qualcosa di veramente inedito per l'Italia e sono contento di lavorarci per migliorarlo di data in data!

Juni 2014